
“Spesso la narrazione ha un incipit sereno: sogni, esperienze e progetti di lavoro e di vita, storie d’amore … È naturale del resto che sia così: ciascuno prova a costruire il meglio per la propria vita … Poi la malattia fa il suo ingresso, spesso nell’immaginario prima ancora che nella fisicità dei sintomi. Alcuni segnali di strane presenze di malattia in famiglia aprono dubbi, incertezze, interrogativi; si parte brancolando nel buio, si cerca di scoprire qualcosa che non si conosce …Oppure, a causa della malattia, la vita è già stata segnata da relazioni familiari difficili, da contesti di conflittualità più o meno gravi, senza che se ne comprendesse la ragione e senza poterli attribuire alla malattia. Capire cosa sta succedendo arriva nel tempo. Ma è proprio il momento della presa di coscienza a tracciare un confine. È la consapevolezza dell’Huntington, della sua portata, delle sue implicazioni, che segna la rottura fra il prima e il dopo … ti disorienta, ti annichilisce, ti obbliga, per sopravvivere … l’operare per la rinascita: perché la tempesta costringe appunto a mettersi in gioco, a mobilitare la propria forza, il coraggio, la ricerca di aiuto e la disponibilità a dare aiuto. Costringe a riposizionarsi verso gli altri ma prima ancora a ripensare se stessi; ridefinirsi.“
(G. Del Rio, M. Luppi, C. Mustacchi, RACCONTI DELL’HUNTINGTON. Voci per non perdersi nel bosco, Franco Angeli Editore)
Un percorso per le competenze sociali
Il percorso Social Skills – in continuità con la proposta di mindfulness promossa negli anni scorsi dall’Associazione – è un training a tema competenze sociali, specificatamente progettato per persone coinvolte dall’Huntington. L’Huntington è una malattia impegnativa: a fianco del mondo che cambia per la persona malata, c’è quel lavoro di cura del caregiver spesso silente sin dalla comparsa dei primi sintomi e quel necessario riposizionarsi – per entrambi – che caratterizza le fasi precedenti di ipotesi e attesa.
Le competenze sociali sono una componente fondamentale per la prevenzione/gestione dello stress legato al vivere/convivere con la malattia quotidianamente, in grado di migliorare significativamente la qualità di vita, andando ad agire su ascolto attivo, empatia, comunicazione efficace, intelligenza emotiva e capacità di risoluzione dei conflitti.
In una dimensione di gruppo, attraverso attività pratiche guidate, i partecipanti al percorso – caregiver/caregiver familiari, portatori del gene, persone a rischio, negative – potranno imparare a gestire situazioni conflittuali come emotivamente complesse (sociali, familiari, lavorative), con l’obiettivo di promuovere benessere personale, favorire relazioni positive, instaurare un clima di fiducia, migliorare la propria rete sociale, con conseguente riduzione del carico assistenziale percepito.
INFORMAZIONI UTILI
Gruppo: numero massimo partecipanti 12
Contenuti:
- Strumenti di gestione stress: radicamento, sganciarsi, agire secondo i propri valori, essere gentile, fare spazio
- Abilità di conversazione
- Assertività
- Abilità di gestione dei conflitti
- Abilità di gestione della vita quotidiana
- Abilità di amicizia
- Abilità lavorative e di qualificazione professionale
Modalità: ON LINE mediante piattaforma Zoom
Durata incontro: 90 minuti ciascuno a partire dalle ore 18.
Percorso: dieci giovedì con il seguente calendario
Ottobre: 9/16/23/30
Novembre: 6/13/20/27
Dicembre: 2/11
Frequenza richiesta: almeno l’80% degli incontri, al termine dei quali sarà condiviso materiale di mantenimento, per esercizi da effettuare a casa.
Partecipazione: gratuita previa iscrizione a questo link entro e non oltre domenica 28/09.