>> lunedì Settembre 7, 2015

SILENZIAMENTO GENICO: BUONE NOTIZIE ANCHE PER I MALATI DI HUNTINGTON

Silenziamento genico: l’iniezione direttamente nel liquido spinale per i pazienti con SLA si dimostra sicura. Buone notizie per simili prove previste HD.
By Joseph Ochaba on June 29, 2013, Edited by Dr Ed Wild
Traduzione e adattamento: Dott.ssa Elisabetta Caletti e Dott.ssa Chiara Zuccato, Aich Milano Onlus
SilenziamentoGenicoProteine anomale o mutanti sono alla base di molte malattie neurodegenerative compresa la Malattia di Huntington (MH). I trattamenti di silenziamento genico si basano su farmaci progettati per dire alle cellule di fermarsi e non produrre una particolare proteina dannosa. Ad ogni gene corrisponde una determinata proteina ma le cellule producono una copia di lavoro del gene stesso, una molecola intermedia che è letta più e più volte per dare origine a più copie della stessa proteina. I farmaci di silenziamento genico sono progettati per attaccarsi proprio alla molecola intermedia con lo scopo di bloccare la produzione di proteina.
Questo studio clinico di silenziamento genico è stato condotto in pazienti con la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), nota anche come malattia del motoneurone.
I farmaci di silenziamento genico sono ad oggi forse il miglior approccio che può essere utilizzato per combattere la Malattia di Huntington. Molti farmaci di silenziamento genico hanno funzionato bene in modelli animali di MH, riducendo la produzione dell’huntingtina mutata in modo significativo. Ci sono molte varietà di farmaci di silenziamento genico che usano diversi tipi di strutture chimiche e metodi per arrivare al cervello. Tutti hanno funzionato con buona efficacia nei modelli animali Huntington.
L’articolo in oggetto, pubblicato recentemente su Lancet Neurology, riguarda un trial clinico di silenziamento genico che utilizza molecole chiamate oligonucleotidi antisenso (ASO). Gli ASO si diffondono piuttosto bene all’interno del sistema nervoso quando sono iniettati nel liquor e sono capaci di attraversare la barriera ematoencefalica. La barriera normalmente blocca l’entrata di farmaci e molecole nel cervello. Gli studiosi che sviluppano farmaci per il sistema nervoso centrale devono fare in modo che le molecole identificate superino la barriera per essere efficaci. Il fatto che gli ASO attraversino la barriera è un risultato importantissimo. Lo studio pubblicato su Lancet Neurology è stato uno studio di sicurezza fatto per capire se la somministrazione di ASO nel sistema nervoso sia pericolosa o meno. Gli ASO sembrano non essere tossici. Saranno necessarie successive ricerche ed ulteriori trial clinici sui malati di SLA per vedere se effettivamente dosi più elevate di ASO saranno in grado di silenziare la proteina “tossica” nella SLA ed essere di beneficio al paziente.
E riguardo alla Malattia di Huntington? Qualsiasi buona notizia sugli studi di silenziamento genico è sicuramente accolta con gioia dai familiari dei malati di Huntington. Tuttavia vale la pena ricordare che il farmaco usato in questo studio non funziona sui malati di Huntington, perché è specifico per la SLA e mirato a ridurre i livelli della proteina SOD1. Nel caso dell’Huntington, invece, dobbiamo cercare di ridurre i livelli di huntingtina mutata.
I farmaci per la malattia di Huntington dovranno essere sviluppati separatamente e sottoposti a specifici test di sicurezza. La farmaceutica Isis, che ha partecipato a questo studio, ha eseguito con successo le analisi di sicurezza di un farmaco ASO per l’huntingtina nei primati, passo importante per ottenere l’approvazione per la sperimentazione nell’uomo. Isis al momento sta ancora raffinando i suoi farmaci per l’Huntington per decidere quale sarà il migliore da portare avanti nei prossimi studi clinici. I risultati incoraggianti di questo studio su pazienti SLA sono molto importanti anche per i malati di Huntington. Forniscono, infatti, osservazioni analizzabili che possono aiutare i ricercatori ad accelerare il processo di preparazione di nuovi trial clinici con farmaci ASO specifici per Malattia di Huntington.
Articolo originale:
Timothy M Miller, Alan Pestronk, William David, Jeffrey Rothstein, Ericka Simpson, Stanley H Appel, Patricia L Andres, Katy Mahoney, Peggy Allred, Katie Alexander, Lyle W Ostrow, David Schoenfeld, Eric A Macklin, Daniel A Norris, Georgios Manousakis, Matthew Crisp, Richard Smith, C Frank Bennett, Kathie M Bishop, Merit E Cudkowicz.  An antisense oligonucleotide against SOD1 delivered intrathecally for patients with SOD1 familial amyotrophic lateral sclerosis: a phase 1, randomised, first-in-man study. Lancet Neurology, 435-442,  (2013).
 
Leggi l’articolo in inglese su HDBuzz